13 dic 2011

La tigre perduta del Sud America

 Sono molte le specie animali estintesi nel corso delle diverse epoche. Tuttavia, mai con un tasso pari a quella attuale: stiamo assistendo, per colpa nostra, a una vera e propria decimazione della biodiversità, con intere famiglie di animali che scompaiono nel giro di pochi decenni. Le scomparse del recente passato hanno fatto sì che di molte specie simili a quelle odierne siano rimasti solo i resti fossili. Le nicchie ecologiche attuali sono un lascito di quelle lasciate vuote dai mammiferi vissuti prima della nostra comparsa.

La megafauna australiana è un esempio dell'esplosione di forme avvenuta durante il Pleistocene (2,58 milioni - 11'700 anni fa). Un altro caso è rappresentato dai grandi predatori delle pianure americane, sostituiti più recentemente da felini come il giaguaro e il puma: grosse tigri dai denti a sciabola, che fino a una decina di millenni orsono non hanno certamente faticato a terrorizzare le rispettive prede.


Cranio di Smilodon populator (fonte: www.oucom.ohiou.edu)



Il più temibile di questi predatori è stato sicuramente Smilodon populator, che poteva raggiungere i 450 kg di peso e i 3 m di lunghezza. Aveva dei canini mascellari talmente lunghi - fino a 30 cm - da essere costretto ad aprire la mandibola per più di 90 gradi, per poter colpire. Tuttavia, diversamente da quanto si possa pensare, queste armi micidiali non servivano per afferrare le prede (si sarebbero rotte a contatto con le ossa); a questo scopo, lo smilodonte utilizzava la potenti zampe anteriori. Solo dopo aver immobilizzato la vittima sul terreno, le sciabole entravano in azione, uccidendola all'istante per dissanguamento. A differenza dei gatti moderni, e in maniera più simile ai leoni, questo animale cacciava in branchi. (In realtà la denominazione di "tigre" non è corretta, in quanto non è imparentato con i felini a noi noti; la famiglia di appartenenza, Machairodontinae, non è imparentata con nessuna specie di oggi).

Se dunque si collocava al vertice della catena alimentare sudamericana, come ha fatto ad estinguersi? La teoria più diffusa afferma che la causa principale sia stata l'invasione umana del continente; ma c'è chi sostiene che i cambiamenti climatici, dovuti alla glaciazione, siano stati sufficienti a provocarne la scomparsa. L'ultimo periodo glaciale, noto come "glaciazione Würm", ha avuto fine circa 10'000 anni fa: le ripercussioni su foreste e praterie - il terreno di caccia dei macairodonti - furono devastanti, privando questi predatori del componente principale della loro dieta, ossia i grandi erbivori come il mammuth e il milodonte.

Diego, lo smilodonte protagonista di L'era glaciale
Più plausibilmente, fu l'unione dei diversi fattori la vera causa dell'estinzione di Smilodon populator: la caccia indiscriminata da parte delle tribù provenienti dall'Asia attraverso lo stretto di Bering aggravò le conseguenze negative delle modifiche ambientali (benché i mammiferi del Nuovo Mondo fossero sopravvissuti, già prima di allora, a diverse altalene climatiche).

Di certo c'è che, prima di intenerire i cuori dei nostri bambini con film d'animazione quali L'era glacialesfruttando delle simpatiche bestiole preistoriche per la produzione del gadgeting più improbabile, dovremmo riflettere se non ci convenga preservare le specie che ancora abitano il pianeta Terra, in modo da poterle continuare ad ammirare in carne ed ossa.



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