13 ott 2012

Un grande CNR per un piccolo paese

Le polemiche divampate negli ultimi giorni sulla presunta - ennesima - riforma apportata dal presunto - ennesimo - Governo nel settore della ricerca italiana, sono un indizio evidente della delicatezza di questo tema.

Nel Paese che, attraverso Galileo Galilei, ha dato i natali alla scienza moderna, è deprimente vedere a quale basso livello qualitativo sia giunto il dibattito su scienza & co. Non per il metodo, ma per il merito: è inaccettabile che nel corso di ogni legislatura sia necessario discutere di almeno una modifica all'assetto delle istituzioni che si occupano di istruzione, università e ricerca.

Quello che si vuole combattere è il fenomeno del brain drain (ossia "fuga dei cervelli"), che in Italia registra tassi di emigrazione degni di una nazione in via di sviluppo: sono circa 50 mila gli italiani che lasciano ogni anno il Bel Paese per trasferirsi all'estero. Di questi, una buona percentuale - il 16% nel 2009, contro il 9,7% del 2000 - è composta da laureati, portatori di valore economico potenziale, che fuggendo portano con sè nelle aree d'accoglienza.

Fonte: oggiscienza.wordpress.com

10 ott 2012

L'evoluzione della bicicletta

Quando si parla di evoluzione, si pensa immediatamente alla teoria darwiniana, legata ai due fattori della variabilità genetica e della selezione naturale.
Tuttavia, grazie a un pluridecennale campo di studi molto vivace sia in Europa sia negli Stati Uniti, è ormai appurato che, da quando è apparso sulla terra, Homo sapiens ha saputo introiettare nella propria storia i principi che stanno alla base della struggle for existence in essere, fino ad allora, fra gli organismi.

Partendo dalla definizione di cultura come “accumulo di conoscenze globali e innovazioni, derivante dalla somma di contributi individuali trasmessi attraverso le generazioni”, il celebre genetista Luigi Luca Cavalli Sforza (nella sua opera L'evoluzione della cultura) ha intepretato in chiave evoluzionistica i comportamenti adottati dagli esseri umani dal momento in cui hanno sviluppato il linguaggio.

La cultura umana evolve a un ritmo molto più alto rispetto alla morfologia animale, con un doppio beneficio per la nostra specie: questa caratteristica, da un lato, ci permette di progredire su scale temporali molto brevi, e dall'altro ci consente di accumulare nel lungo periodo i benefici di questo sviluppo.
Ulteriore differenza è che, mentre nella biologia una mutazione avviene sempre in maniera del tutto casuale, nella cultura il cambiamento e quindi l’introduzione di un'innovazione non è frutto del caso, ma scaturisce dall'urgenza di rispondere a un determinato bisogno.

6 ott 2012

La scimmia pensa, la scimmia fa

I reality show non sono più di moda: dopo la sbornia di inizio millennio, gli ultimi anni hanno visto una riproposizione di moduli già visti, rimescolati alla bell'e meglio per avere una parvenza di novità. Ma, di fatto, niente è cambiato dai tempi del Grande Fratello orwelliano.

Senza poter giurare che sia qualcosa di veramente nuovo, sembra però il caso di parlare dell'ultimo arrivato in casa Mediaset. Si tratta de "La scimmia", definito da Luca Tiraboschi, il direttore di Italia 1 (una figura non proprio super partes), "un progetto sicuramente rivoluzionario".


Innanzitutto, perché questo nome? A quanto pare, il termine, nel linguaggio televisivo politicamente corretto, sta a indicare un individuo dalle scarse capacità intellettive, che però - con la giusta dose d'impegno e di visibilità - è in grado di portarsi al livello degli altri. I protagonisti dello show sono infatti ragazzi tra i 18 e i 22 anni che non hanno mai terminato il quinto anno di liceo, e che avranno l'occasione di prendere il diploma e di iscriversi a una prestigiosa università.

1 ott 2012

Educazione evoluzionista: di come i bambini non abbiano bisogno di Dio

In data 24 settembre, sul sito del quotidiano Avvenire è apparso un articolo, a firma Fiorenzo Facchini - "antropologo, paleontologo, oltre che sacerdote della Chiesa di Bologna" - in cui si discute della compatibilità tra teoria evoluzionistica e creazionismo (che negli ultimi anni sta cercando di riemergere, a partire dagli Stati Uniti, sotto il nome di "Intelligent Design").
​Tra evoluzione, come teoria scientifica, e creazione, come verità teologica, se si prendono nei contenuti propri di ciascuna, non dovrebbero esserci contrapposizioni.
Così si esprime l'eminente prelato, che giustifica in questo modo la propria posizione:
[...] l’intervento di Dio nella comparsa dell’uomo non è per supplire a deficienze di causalità di ordine naturale al fine di realizzare una struttura biologica complessa, ma perché la struttura fisica del vivente non è adeguata a produrre da sola un essere arricchito dello spirito. Occorre una volontà superiore, il concorso di Dio Creatore.
Vorremmo, innanzitutto, sapere qualcosa di più sulle modalità di rilevamento, e di misurazione, di questo "spirito", tanto decantato dalla Chiesa cattolica ma mai descritto dettagliatamente sulle riviste scientifiche. Vorremmo, in seguito, capire qual è stato il principale passatempo divino nelle centinaia di milioni di anni trascorsi tra la Sua creazione del mondo («Nell’economia divina, che include lo sviluppo e il manifestarsi delle potenzialità della creazione, può essere visto il Big Bang, la grande esplosione a cui vengono ricollegati gli inizi e la formazione dell’universo», afferma ancora Facchini) e la nascita dell'uomo: perché, in altre parole, questo presunto essere superiore abbia deciso di aspettare così tanto, prima di esprimere al massimo il proprio potenziale produttivo attraverso la creatura che più gli somiglia.

Fonte: corriere.it

22 set 2012

La rivoluzione di Heisenberg: "Breaking Bad" come poppizzazione della chimica

Da quando il serial televisivo è finalmente assurto al rango di vera forma d'arte del terzo millennio - spodestando nientepopodimenoche Sua Maestà il romanzo - è tutto un fiorire di recensioni entusiaste sulla "Next Big Thing" proveniente dagli U.S.A. I titoli si affastellano rapidamente, tanto che nemmeno il più patologico degli addicted riesce a star dietro a tutte le puntate scaricabili in Rete.

Uno dei prodotti più apprezzati degli ultimi anni - che ha recentemente guadagnato una discreta visibilità grazie a una quinta stagione entusiasmante -  è sicuramente Breaking Bad, serie che ha due protagonisti maschili apparentemente agli antipodi, ma che attraverso le puntate evolvono in maniera tutt'altro che prevedibile.

Il personaggio principale, Walter White (sarà un caso che i due cognomi principali - l'altro è Pinkman - si richiamano espressamente ai colori? Oppure è un omaggio al Quentin Tarantino di Reservoir Dogs?) è un insegnante di chimica a cui viene diagnosticato un cancro ai polmoni. In preda alle difficoltà economiche, il pacifico prof. si trasforma poco a poco in un produttore di metanfetamina, mutando contemporaneamente anche a livello caratteriale.

Breaking Bad

17 set 2012

Trieste Next: finalmente spazio alla ricerca scientifica

Si terrà dal 28 al 30 settembre 2012 la prima edizione di Trieste Next, salone europeo dedicato all'innovazione e alla ricerca scientifica.

In un Paese innamorato dei festival di ogni genere (ogni riferimento è puramente casuale), la notizia potrebbe sembrare soltanto un'ulteriore opera di propaganda a favore di un ulteriore evento che si rivelerà quanto meno inutile, se non dannoso.
Invece - pur rispettando le opinioni personali - non è così.

trieste next 2012
Leggendone il programma, si nota come l'attenzione non venga posto tanto sull'altisonanza dei nomi degli ospiti (cosa che potrebbe essere benissimo fatta), quanto sulla qualità degli incontri e sui loro risvolti positivi per la società, al di là della tre giorni triestina.

La sezione principale della manifestazione è Scienza al futuro. Oltre trenta appuntamenti "per raccontare la scienza e la ricerca a 360 gradi".
Ma cosa vuol dire, in concreto?
Vuol dire che l'evento di apertura, previsto in data 20 settembre presso il Teatro Verdi di Trieste, è un lungo confronto tra Marco Cattaneo (direttore di Le Scienze), e dieci giovani ricercatori italiani, in cui queste menti brillanti che hanno deciso di impegnarsi nei più svariati campi del sapere scientifico proporranno la propria idea di innovazione e la propria visione del futuro.
[Il solo fatto che una persona che racchiude in sè i tre termini - 1) giovane, 2) un ricercatore, 3) italiano - abbia una visione del futuro (qualunque essa sia), è una scoperta per cui esultare]

14 set 2012

Le 100 specie a maggior rischio di estinzione

Per la prima volta nella storia, l'IUCN (International Union for Conservation of Nature) e la Zoological Society di Londra hanno diramato la lista delle 100 specie viventi a maggior rischio di estinzione del pianeta. I risultati, per la verità drammatici, sono il frutto del lavoro di oltre 8'000 scienziati della Species Survival Commission.
L'ipotesi avanzata da questi esperti è tutt'altro che meritoria, per gli esseri umani: le specie animali e vegetali su cui la minaccia è maggiore sono proprio quelle che sono meno utili per Homo sapiens.

Bradypus pygmaeus, una delle cento specie a maggior rischio di estinzione

Non a caso, il report, presentato lo scorso 11 settembre in Corea del Sud nel corso del World Conservation Congress, si intitola Priceless or Worthless?. L'assunto di base è che non esistono specie "senza valore" (e di conseguenza, non esistono specie con più valore di altre), poiché sono tutte ugualmente importanti per garantire la biodiversità.

12 set 2012

Il nostro amato cugino Denisoviano

Homo di Denisova, chi era costui (o meglio, costei)?

Nel marzo del 2010, un team di scienziati del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, guidati Svante Pääbo, annunciò di aver identificato una nuova linea evolutiva ominide, dopo aver sequenziato il DNA mitocondriale (ereditato solo per via materna) di alcuni frammenti ossei ritrovato sui Monti Altai in Siberia. Si trattava, per l'esattezza, della falange di un dito mignolo e di due molari appartenuti a un giovane adulto - probabilmente una femmina, che venne poi chiamata "donna X" - che sarebbe morto circa 40'000 anni fa nei pressi delle grotte di Denisova.

Una scoperta che sollevò molti quesiti sulle origini della nostra specie, e che continua a sollevarne.

Uno dei due fossili esistenti dell'Homo di Denisova (fonte: www.nationalgeographic.it)

La recente decodifica completa del genoma di questo esemplare fa entrare, sulla già affollata scena dell'albero della vita della specie umana, un ulteriore protagonista. Il denisoviano si aggiungerebbe infatti al sapiens, al neanderthalensis e al floresiensis, come quarto gruppo umano ad aver abitato il pianeta Terra contemporaneamente agli altri tre.

10 apr 2012

Lunga vita a Stephen Jay Gould

Manca un mese esatto al decimo anniversario della morte di Stephen Jay Gould. Questa ricorrenza triste - chissà quanto ancora avrebbe contribuito al presente e al futuro della scienza e alla sua divulgazione! - può però essere un'occasione non soltanto per celebrare questa grande figura, ma anche per trarre alcuni spunti e rilanciare lo studio dell'evoluzione in Italia (cosa di cui si sente un gran bisogno).

Il "pluralismo darwiniano", la sua versione estesa e rivista della teoria di Charles Darwin, ha fornito una cornice eccellente per la comprensione degli sviluppi scientifici in monti campi dell'evoluzione. Nonostante alcune aspre controversie avute con altri esponenti di questo campo di studi (in particolare con coloro che professavano una rappresentazione progressista dell'evoluzione, soprattutto nell'uomo; e con coloro che avevano una visione geno-centrica e pan-selezionista della storia naturale), la sua autorevolezza è riconosciuta da tutti, amici e avversari. Tanto che Matt Groening ha inserito il suo personaggio in una puntata (intitolata "Lisa the Skeptic") della celebre serie cartoon dei Simpson.




4 apr 2012

Damon Albarn e la scimmia vagolante

Ci sono individui che non riescono ad operare nel proprio campo in maniera tradizionale, limitandosi a fare il minimo indispensabile pur di assicurarsi una carriera onorevole e una remunazione di tutto rispetto. Questi individui hanno bisogno di creare, per assicurarsi di essere vivi; il loro operato artistico è il fine stesso della loro persona, non un semplice mezzo per esprimersi.

Damon Albarn è uno di questi. Storico leader dei Blur, gruppo simbolo del britpop, nel 1998 da avvio, insieme al fumettista Jamie Hewlett, al progetto musicale dei Gorillaz. La principale caratteristica del gruppo, costituito da altri musicisti celebri, è quella di non apparire mai in carne ed ossa (nemmeno durante le performance dal vivo), ma sempre sotto forma di cartoon.
In particolare, come suggerisce il nome, i quattro - recentemente cinque - membri hanno consolidato un'iconografia a base di scimmie antropomorfe, dalle forti connotazioni umane e sempre dotate di una spiccata personalità.

I Gorillaz
I Gorillaz

1 apr 2012

Conoscere il passato al Castello Sforzesco

Dietro un edificio o un monumento tipicamente noto per un certo motivo, si possono nascondere delle sorprese che lo fanno apprezzare anche per un'altra causa. Quando ciò avviene con riferimento alle proprie conoscenze antropologiche, si tratta sempre di belle sorprese.

La sezione Preistoria e Protostoria della civica raccolta archeologica di Milano, seppur non paragonabile, per dimensioni, ai maggiori musei d'Europa, costituisce - nel suo piccolo - una perla, per chi voglia conoscere le origini del popolamento lombardo.

Non tutti, infatti, sanno che sin dall'età del bronzo, la pianura padana è stata culla di una civiltà paragonabile a quelle più note del Mediterraneo.
Una visita al Castello Sforzesco permette di imparare, oltre a questa nozione generale, anche i dettagli della vicenda.

23 mar 2012

Le sculture evoluzionistiche di Duilio Forte

L'Atelier Forte è un pezzo di paradiso in mezzo ai gironi infernali di Milano. Si trova nel quartiere Ortica, e funge contemporaneamente da abitazione e da studio per il suo unico inquilino, Duilio Forte. Un architetto e artista che riesce a far convergere la propria poliedricità stilistica verso dei solidi nuclei concettuali.
Il nome del suo stile non lascia molti dubbi in merito: ArkiZoic (ricordiamo che, in greco antico, ἀρχή vuol dire "origine", mentre ζωή vuol dire "vita"). 

Le sue opere più affascinanti sono per l'appunto delle creature difficilmente classificabili, che ricordano da un lato dei resti fossili dalla foggia mostruosa, dall'altro degli alieni partoriti dalla mente di uno scrittore di fantascienza. 
Ma l'aspetto atavico è quello predominante, conferendo all'intera sua opera un alone primordiale: non è esagerato affermare che osservando le creazioni di Forte si guarda in qualche modo in faccia il proprio passato.

Sideropithecus fortis
A dimostrazione della tensione  verso la "vita" del suo lavoro, c'è l'installazione ambientata presso il teatro Franco Parenti di Milano lo scorso 19 febbraio, dal titolo Skeletomachia. Una battaglia, degna del fregio del Partenone, in cui i protagonisti sono alcuni degli esseri nati dalle mani di Duilio: Mammuthus, Phoenix, Pliosaurus e Pteranodon

I nomi sono abbastanza eloquenti, anche perché ricalcano quelli di generi animali realmente esistiti (eccetto la fenice). Ma, trattandosi di arte, solo le immagini sono in grado di renderne pienamente lo spirito epico.

Immagini di Samuele Franzini.

I materiali utilizzati sono il ferro e il legno; il che contribuisce a rendere ancora più primitivi questi scheletri, che starebbero benissimo sulla copertina di un libro di Thomas Henry Huxley (1825-1895), soprannominato il "mastino di Darwin".

Duilio Forte si è immerso così tanto nella propria opera, si è reso talmente permeabile alla propria cifra stilistica, che ha deciso di vivere all'interno di uno dei suoi lavori: vive,in fatti, all'interno di un grande cavallo ligneo nel mezzo di un giardino. Il tema zoologico è quindi una costante, seppur declinata secondo diverse ere. Passare in rassegna gli esiti concreti di ArkiZoic è come ripercorrere la storia evolutiva dell'essere umano.

Per fortuna, gli scienziati non sono gli unici a difendere orgogliosamente il "teorama" darwiniano (come lo definisce Richard Dawkins). Anche alcuni protagonisti del mondo dell'arte sanno pescare nel patrimonio condiviso di Homo sapiens.


20 mar 2012

14 mar 2012

La cura del gorilla

Finalmente, anche il genoma del gorilla è stato sequenziato. Adesso, forse, tutti coloro che pensano allevoluzione darwiniana come a un processo rettilineo che ha portato, nel caso dell'uomo, a una discendenza diretta dagli altri grandi primati, si ricrederanno. Per certi aspetti, i risultati emersi da questa recente iniziativa scientifica sono, infatti, sorprendenti.

Fonte: fohn.net
Dopo gli scimpanzè, i gorilla sono - tra le specie viventi - i parenti più stretti degli esseri umani. Il team del Wellcome Trust Sanger Institute di Hinxton, nel Regno Unito, ha però scoperto che la parentela è più stretta di quanto si credesse finora.

Il loro ramo, all'interno del grande albero degli ominidi, si sarebbe separato da quello umano poco prima rispetto agli scimpanzè. Dati che provengono direttamente dalla genetica: afferma Aylwyn Scally, uno dei membri dell'èquipte (il cui report è liberamente accessibile su Nature), che «il 70% del genoma umano è più simile a quello dello scimpanzé, ma un buon 15% somiglia più a quello del gorilla». Tuttavia, sono le differenze quelle utili per datare il momento di separazione fra le varie specie: conoscendo il tasso di mutazione delle coppie di basi nucleotidiche, si può risalire infatti, attraverso la distanza genetica tra due specie, alla loro distanza cronologica.

11 mar 2012

Una casa per l'evoluzione

Il Sainsbury Laboratory Cambridge University (o SLCU) è collocato nel cuore del giardino botanico dell'Università di Cambridge. Si tratta di un nuovo istituto di ricerca fondato dalla Gatsby Foundation, il cui obiettivo è lo studio dei sistemi che regolano la crescita e lo sviluppo delle piante.
Le piante costituiscono l'elemento di base per qualsiasi ecosistema, e inoltre per la nostra sopravvivenza tramite l'agricoltura. La comprensione di come le piante crescono e si sviluppano è quindi fondamentale per la sicurezza della catena alimentare, nonché per altri processi direttamente legati ai vegetali, come la produzione di carburanti, fibre tessili e materiali costruttivi.

La costruzione del complesso architettonico, che in totale si estende per 11 mila metri quadrati, ha avuto inizio nel febbraio del 2008 per concludersi nel dicembre del 2010, sotto la direzione dell'architetto londinese Stanton Williams.
Il progetto è risultato vincitore, per la categoria "Learning", dell'edizione 2011 del celebre World Architecture Festival, che lo ha così descritto:
The design reconciles complex scientific requirements with the need for a piece of architecture that also responds to its landscape setting. It provides a collegial, stimulating environment for innovative research and collaboration.
L'edificio è posizionato all'interno della'area "lavorativa" del giardino, e contiene i laboratori di ricerca per gli interni e le aree riservate ai loro associati di supporto. Inoltre, ospita l'herbarium dell'Università, varie meeting room, un auditorium, spazi sociali, e un'area ausiliaria all'avanguardia, più un caffè aperto al pubblico.

Fonte: www.worldarchitecturefestival.com

4 mar 2012

L'evoluzione del Barcellona

Traduzione di un post pubblicato da Slide Rule Pass il 4 dicembre 2011.

Sono trascorsi oltre 150 anni dalla pubblicazione de L’origine delle specie di Charles Darwin, che diede il via a una rivoluzione antropologica, mentre in anni recenti, secondo il parere di alcuni esperti, il Barcellona ha dato il via a una rivoluzione simile nel calcio.

Charles Darwin, L'origine delle specie
Come Darwin costruì la sua teoria della selezione naturale a partire dalle idee e dalle influenze di coloro che lo avevano preceduto, così il “tiki-taka” del Barcellona non è emerso già completamente formato dalla mente di un genio della tattica, ma è stato esattamente il risultato del processo descritto da Darwin nel suo capolavoro del 1859.

Esso si è evoluto.

Questa stagione ha spesso visto il Barça cambiare il sistema che gli ha permesso di raggiungere, negli ultimi anni, grandi risultati e legioni di nuovi fan, e questo passaggio non è stato del tutto di successo come quello, apparentemente indolore, di cui è stato protagonista nella sua caccia a quattro titoli di lega consecutivi.
È forse perché questo cambiamento infrange i fondamenti della selezione naturale, come tracciati da Charles Darwin? 

Una legge generale, che conduce al progresso di ogni essere organico, vale a dire, a moltiplicare, a variare, a rendere vittoriosi i più forti ed a far soggiacere i più deboli.
Charles Darwin, capitolo VII – L’origine delle specie