Senza poter giurare che sia qualcosa di veramente nuovo, sembra però il caso di parlare dell'ultimo arrivato in casa Mediaset. Si tratta de "La scimmia", definito da Luca Tiraboschi, il direttore di Italia 1 (una figura non proprio super partes), "un progetto sicuramente rivoluzionario".
Innanzitutto, perché questo nome? A quanto pare, il termine, nel linguaggio televisivo politicamente corretto, sta a indicare un individuo dalle scarse capacità intellettive, che però - con la giusta dose d'impegno e di visibilità - è in grado di portarsi al livello degli altri. I protagonisti dello show sono infatti ragazzi tra i 18 e i 22 anni che non hanno mai terminato il quinto anno di liceo, e che avranno l'occasione di prendere il diploma e di iscriversi a una prestigiosa università.
Al di là della patina discriminatoria (nei confronti dei partecipanti) insita in questo titolo, l'intera tesi di fondo potrebbe essere contestata. Quelli che, a partire dal 6 ottobre, andranno in onda a contendersi una borsa di studio di 25'000 euro, sono difficilmente associabili a dei primati antropomorfi dalla struttura sociale complessa e democratica, basata sulla pacifica convivenza.
Tali sono, infatti, i bonobo (Pan paniscus), la specie animale più simile all'uomo: capaci di altruismo, compassione, empatia, gentilezza, pazienza e sensibilità, come affermato dal loro maggior studioso, l'etologo Frans de Waal, queste scimmie sono persino propense a praticare sesso ricreativo.
Sono così profonde le caratteristiche in comune tra questi animali e noi, che alcuni scienziati hanno suggerito - in base a evidenti dati genetici - di includerli, insieme agli scimpanzè, all'interno del genere Homo.
[Qui una panoramica sull'album di famiglia degli ominidi]
Secondo alcuni autori la differenza tra i genomi di bonobo e quello dell'uomo ammonterebbe all'1,6% della sequenza |
Secondo le informazioni finora disponibili, dunque, una vera scimmia (almeno quella più imparentata con la stirpe umana) non è arrivista, competitiva, o egoista. E non partecipa a reality show in cui è consapevole di essere ripresa 24/24 h per il solo intrattenimento del pubblico da casa.
(Il fatto che il programma possa essere visto in diretta web - un'innovazione a scoppio ritardato nel campo televisivo - non lo rende automaticamente un esperimento mediatico, come qualcuno si affretterà a definirlo).
E nemmeno la presenza di "professori" come Walter Siti e Silvana Grasso la convincerebbe. Forse perchè [nell'ordine] la scimmia pensa, la scimmia fa.
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