L'Atelier Forte è un pezzo di paradiso in mezzo ai gironi infernali di Milano. Si trova nel quartiere Ortica, e funge contemporaneamente da abitazione e da studio per il suo unico inquilino, Duilio Forte. Un architetto e artista che riesce a far convergere la propria poliedricità stilistica verso dei solidi nuclei concettuali.
Il nome del suo stile non lascia molti dubbi in merito: ArkiZoic (ricordiamo che, in greco antico, ἀρχή vuol dire "origine", mentre ζωή vuol dire "vita").
Le sue opere più affascinanti sono per l'appunto delle creature difficilmente classificabili, che ricordano da un lato dei resti fossili dalla foggia mostruosa, dall'altro degli alieni partoriti dalla mente di uno scrittore di fantascienza.
Ma l'aspetto atavico è quello predominante, conferendo all'intera sua opera un alone primordiale: non è esagerato affermare che osservando le creazioni di Forte si guarda in qualche modo in faccia il proprio passato.
Sideropithecus fortis |
I nomi sono abbastanza eloquenti, anche perché ricalcano quelli di generi animali realmente esistiti (eccetto la fenice). Ma, trattandosi di arte, solo le immagini sono in grado di renderne pienamente lo spirito epico.
Immagini di Samuele Franzini. |
I materiali utilizzati sono il ferro e il legno; il che contribuisce a rendere ancora più primitivi questi scheletri, che starebbero benissimo sulla copertina di un libro di Thomas Henry Huxley (1825-1895), soprannominato il "mastino di Darwin".
Duilio Forte si è immerso così tanto nella propria opera, si è reso talmente permeabile alla propria cifra stilistica, che ha deciso di vivere all'interno di uno dei suoi lavori: vive,in fatti, all'interno di un grande cavallo ligneo nel mezzo di un giardino. Il tema zoologico è quindi una costante, seppur declinata secondo diverse ere. Passare in rassegna gli esiti concreti di ArkiZoic è come ripercorrere la storia evolutiva dell'essere umano.
Per fortuna, gli scienziati non sono gli unici a difendere orgogliosamente il "teorama" darwiniano (come lo definisce Richard Dawkins). Anche alcuni protagonisti del mondo dell'arte sanno pescare nel patrimonio condiviso di Homo sapiens.
Atelier Forte è un luogo puzzolente, sporco, freddo e inospitale. Vengono sfruttati giovani studenti e stagisti seza essere pagati per lavori commerciali, rischisi, senza nessuna norma di sicurezza. Vergogna a questo tipo di pratica e a chi lo supporta!
RispondiEliminaCiao, io non conosco l'atelier: nel post parlo soltanto delle opere di Forte. Puoi portare qualche prova a sostegno della tua tesi?
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