11 feb 2013

Perché crediamo in Dio

Le credenze religiose rappresentano un vero enigma. Nella nostra vita di tutti i giorni, la maggio parte di noi compie almeno qualche sforzo per controllare la veridicità delle varie affermazioni. Eppure, quando si tratta di religione, ci lasciamo persuadere da storie che contraddicono le leggi note della fisica.

Perché noi esseri umani desideriamo così tanto possedere delle credenze delle quali non saremo mai in grado di provare la veridicità? Voi potreste ben pensare che argomenti siffatti esulino dal dominio dell'indagine scientifica. Ma i biologi evoluzionisti hanno iniziato a sfidare questa visione convenzionale.

Papa Ratzinger

La cosa più difficile per la biologia evoluzionistica è stato riconoscere che la religione possa avere un vantaggio funzionale. Se un tratto biologico si è evoluto, noi vogliamo sapere a che cosa serve - e con questo intendiamo dire, in che modo il suo possesso da parte di un individuo ne aumenterà le probabilità di sopravvivere e la trasmissione dei suoi geni alle generazioni future. Sebbene sia probabilmente vero che la religione sfrutti meccanismi cognitivi che si sono evoluti per qualche scopo più generico, non ne consegue che tale fenomeno sia biologicamente non funzionale o disadattivo.
Possiamo identificare almeno quattro modi in cui la religione potrebbe rappresentare un vantaggio in termini di idoneità evolutiva.
  1. Il primo consiste nel fornire una sufficiente struttura esplicativa dell'universo che ci permette di controllarlo, magari attraverso la mediazione di un mondo spirituale: la religione come forma primitiva, sebbene imprecisa, di scienza che ci consente di avere maggior controllo e potere sul futuro.
  2. Il secondo è quello di fornirci un conforto durante la vita, o almeno un motivo di rassegnazione di fronte ai suoi capricci: "l'oppio dei popoli" di cui parlava Karl Marx.
  3. Una terza possibilità è che la religione fornisca e rafforzi una sorta di codice morale, volto a mantenere l'ordine sociale.
  4. Infine, la religione potrebbe avere la funzione di preservare il senso della comunità, e il senso di appartenenza a un gruppo.
Quanto detto non serve a giustificare la veridicità della religione in quanto tale. Semplicemente offre una spiegazione del perché la religione sia evoluta nel lignaggio degli esseri umani - e solo in esso. 


[Elaborazione di Robin Dunbar, "Come l'evoluzione ha trovato Dio", in Di quanti amici abbiamo bisogno, Raffaello Cortina editore, Milano, 2011]

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