31 gen 2013

Da dove vengono le sirene

Chi non conosce la vicenda di Odisseo, che nel suo lungo viaggio verso Itaca, tra le altre creature fantastiche, incontrò anche le sirene? Chi non conosce la vicenda di Ariel, storica protagonista del film Disney La sirenetta?

Ebbene, quanti conoscono invece i Sirenii? Dal punto di vista biologico, si divide in due famiglie - dugongidi e trichechidi - per un totale di quattro specie: il dugongo e tre diversi lamantini. Al di là del loro aspetto, quest'ordine di mammiferi comprende degli animali molto eleganti, perlomeno in acqua. Il loro nome è facilmente comprensibile se li si incontra presso gli ambienti marini costieri o nelle acque dolci della zona tropicale, i loro habitat naturali.

Lamantino della Florida
Trichechus manatus, o lamantino della Florida, a rischio estinzione. Fonte: www.nationalgeographic.it
Oltre ad essere gli unici mammiferi marini erbivori, sono anche quelli con la documentazione fossile più scarsa. A differenza dei cetacei, infatti, la loro storia evolutiva è limitata a pochi crani e scheletri.
Almeno finora. Un recente ritrovamento ha infatti chiarito la situazione: un fossile di sirenio primitivo (risalente, per l'esattezza, all'Eocene) proveniente dalla Tunisia. Grazie alla microtomografia ai raggi X, si è scoperto che l'esemplare è persino più antico dei Prorastomidae, una famiglia risalente a 50 milioni di anni fa che abitava le coste giamaicane.

27 gen 2013

La musica scritta nel DNA

La musica è una delle attività che contraddistinguono la specie umana, e che hanno contribuito alla sua differenziazione rispetto agli altri animali.
La propensione a utilizzare le note a fini creativi è, tutt'oggi, uno dei nostri tratti più affascinanti, in quanto assolutamente superflua, se considerata dal punto di vista utilitaristico. Contemporaneamente, è anche uno dei più trascurati, proprio perché ritenuto dalla stessa letteratura scientifica un prodotto secondario dell'evoluzione con scopi puramente ludici.

In realtà, si tratta più probabilmente di uno degli adattamenti evolutivi a cui è andato incontro l'uomo lungo il suo cammino verso la condizione attuale.

Le modificazioni del corpo e della mente umani hanno infatti condizionato la nascita della musica, creata e fruita dai nostri antenati, che a sua volta ha inciso sulla loro abilità comunicativa, in primis il linguaggio.
A quanto pare, dunque, la musica è scritta nel nostro DNA: una peculiarità di cui ciascun uomo è dotato fin dalla nascita. Un marchio genetico di Homo sapiens.

20 gen 2013

Evolution Day 2013

È giunto ormai alla sua decima edizione, ma l'Evolution Day - come del resto, la teoria da cui prende nome e ragion d'essere - non invecchia mai.
Il giorno, anzi i giorni, che celebrano l'evoluzionismo in molte città d'Italia sono, infatti, un'occasione unica, almeno per il grande pubblico, di conoscere e approfondire diverse tematiche connesse a Charles Darwin e ai suoi epigoni.

Evolution Day 2013
Non sono infatti molti i periodi dell'anno in cui è facile assistere a conferenze, dibattiti, incontri riguardanti la teoria dell'evoluzione e le sue ricadute in altre discipline: sicuramente, non per colpa di giornalisti e scienziati che se ne occupano quotidianamenteChe la causa sia il creazionismo strisciante (sotto altre forme, vedi l'Intelligent Design) oppure la diffusa mancanza di interesse per settori scientifici così importanti,  il povero Darwin ha modo di conoscere un po' di fama in ben pochi momenti.

19 gen 2013

Quei Cazari degli ebrei

Le ricerche genetiche hanno mostrato che i moderni ebrei dell'Europa Orientale costituiscono il più vasto aggregato etnico-religioso tra le comunità ebraiche esistenti, comprendendo circa il 90% degli oltre 13 milioni di individui sparsi per il mondo. La questione della loro origine è stata oggetto di dibattito per oltre due secoli, senza esser stata risolta. In effetti, spiegarne la massiccia presenza in Europa Orientale è una vera sfida; diverse ipotesi hanno provato a farlo.

Una ricerca condotta da Eran Elhaik, studioso di Epidemiologia genetica, Genetica delle popolazioni ed Evoluzione molecolare presso la Johns Hopkins University di Baltimora, ha recentemente cambiato le carte in tavola, mostrando una complessa ascendenza multietnica di queste popolazioni, solitamente definite "Ashkenazite" (e associate, con questo termine derivante da Aschenaz, capostipite di un popolo che sin dall'VIII sec a.C. viveva nell'Asia Minore e sulle coste del Mar Nero, a quelle dell'Europa centrale). 
In particolare, i risultati dei suoi attenti studi indicano una stretta relazione genetica tra gli ebrei dell'Europa orientale e le popolazioni del Caucaso: i Cazari (Χαζάροι per gli antichi greci), una confederazione di tribù di origine turca, iraniana e mongola che vivevano in quella che oggi è la Russia meridionale, e che fra il VII e il IX secolo si convertirono al giudaismo. 

La Cazaria, o Khazaria.

16 gen 2013

L'anno di Wallace

Quello che è appena cominciato è un anno significativo per chiunque sia interessato all'evoluzione nei suoi diversi sviluppi: si celebra, infatti, il centenario della morte di uno dei naturalisti più importanti degli ultimi due secoli, e non solo. Alfred Russel Wallace.


Se, infatti, nella cultura popolare, il padre dell'evoluzione per selezione naturale è considerato senza dubbio Charles Darwin (1809-1882), pochi sanno che il biogeografo gallese formulò, nello stesso periodo, una teoria molto simile a quella pubblicata, nel 1859, con L'origine delle specie.

14 gen 2013

Gorilla: se un vetro non basta

La dicotomia cultura/natura caratterizza da lungo tempo il pensiero umano: da almeno un paio di millenni, c'è sempre chi si schiera dall'una o dall'altra parte, come se fosse impossibile - per l'animale abituato quotidianamente a scendere a compromessi - conciliare questi due volti dell'esistenza.
In realtà, non è necessario estremizzare così tanto la questione: se non viene maltrattata, la natura è sempre in grado di fornire la materia prima per l'avanzata del sapere, anzitutto in ambito tecnologico.1

Ci sono tanti esempi di come homo sapiens abbia fatto progressi, soprattutto in ambito medico, grazie ai prestiti di Madre Natura, senza evidentemente ringraziarla. L'unico modo in cui si riconosce a esseri viventi non umani la paternità di determinate invenzioni e/o scoperte è assegnando i loro nomi a prodotti nati in laboratorio.
Non è questo il caso (nel senso che di vera e propria paternità non si tratta), ma il solo fatto di chiamare uno dei risultati più innovativi della ricerca moderna come una delle specie più simili all'uomo dovrebbe teoricamente far piacere, a chi ha a cuore il futuro della biodiversità.
Stiamo parlando del Gorilla Glass, di cui durante il CES (Consumer Electronic Show) 2013 di Las Vegas è stata presentata la terza generazione.

gorilla glass 3