Se non fosse per selfie, la parola del momento sarebbe sicuramente smart.
Un aggettivo all’apparenza semplice che ha acquisito, negli ultimi anni, una varietà di connotazioni che nemmeno il linguista più innovatore avrebbe potuto immaginare. La tecnologia è la prima ad essere smart, con una gamma di applicazioni che abbraccia automobili, case ed elettrodomestici. Con l’avvento dei wearables poi, oltre ai cellulari sono smart anche braccialetti, cuffie, occhiali, orologi, scarpe.
Ma cosa significa, oggi, essere smart, o meglio vivere smart?
Intelligenti dovrebbero essere innanzitutto gli uomini e le donne, a loro volta in grado di rendere intelligenti i prodotti e i servizi che utilizzano. Se si lascia troppo spazio al dominio degli oggetti, innamorandosi di un determinismo tecnologico che nemmeno Marshall McLuhan, un futuro prossimo à la “Her” è tutt’altro che impossibile.
Intelligenti possono essere anche le città. Anzi, è proprio ciò su cui puntano gli Stati e gli organismi come l’Unione Europea. La sostenibilità – ambientale, economica, sociale – e la necessità di garantirla alle generazioni venture, sono le prime leve che stanno spingendo le grandi metropoli, non solo quelle dell’Occidente, a diventare finalmente intelligenti, ripensando il loro rapporto con l’ecosistema e con i cittadini.
Per questo motivo, Meet the Media Guru - un programma di incontri sulla cultura digitale internazionale ideato nel 2005 da Maria Grazia Mattei - ha invitato a Milano John Tolva. Come direttore dell’Ufficio per l’Innovazione e le Tecnologie della città di Chicago, @johntolva ha messo in pratica come smart city, civic innovation e clean technology, sviluppando una nuova generazione di servizi innovativi e di politiche pubbliche.
Lunedí 31 ospiteremo @johntolva, ex-Chief Technology Officer della città di #Chicago. #smartcity @mmguru #mmgtolva pic.twitter.com/fFDJJTj0tG
— US Consulate Milan (@USConsMilan) 25 Marzo 2014
Smart cities, incontro in CdC Milano con il “guru” John Tolva. #mmgtolva #smartcities pic.twitter.com/axQeFGMeKI
— Francesco Salamone (@frank984) 31 Marzo 2014
C'è anche l'assessore @cristajani a discutere di #SmartCity con @JohnTolva, ex CTO di Chicago #MMGTolva pic.twitter.com/27jgX5gNf7
— Comune di Milano (@ComuneMI) 31 Marzo 2014
#smartcity @mmguru benvenuto @johntolva #mmgtolva occorre partire dalla City poi renderla Smart governance then tech pic.twitter.com/xEiZ4yWVLo
— Giacomo Biraghi (@secolourbano) 31 Marzo 2014
Utile! Tramite il progetto #opendata, Chicago ha realizzato un portale di Performance dei servizi pubblici http://t.co/CQz6lNoYLZ #mmgtolva
— Alessio Baù (@alessiobau) 31 Marzo 2014
«Open data is the opposite of bureaucracy», John Tolva on Smart city parlando dell'esperienza di Chicago #mmgtolva
— Barbara Sgarzi (@barbarasgarzi) 31 Marzo 2014
Strati informativi creati da raccolta dati (sensori, Twitter, etc) per generare mappe creative sulle mappe fisiche @johntolva #MMGTolva
— Alberto D'Ottavi (@dottavi) 31 Marzo 2014
"Sono certo che avete un grande @Expo2015Milano: ma mi interessa di più quello che dell'evento vi resterà: dati e infrastrutture" #MMGTolva
— paolabonini (@paolabonini) 31 Marzo 2014
.@cristajani: non esiste una sola via all'innovazione, ogni città ha il suo modo di diventare smart. #mmgtolva #mmguru
— Filippo Marano (@filippo_marano) 31 Marzo 2014
Solo un incontro? Può darsi, ma la cosa importante è che anche in Italia - magari con l'aiuto di "guru" presi momentaneamente in prestito dall'estero - si capisca (finalmente) cosa vuol dire essere, innanzitutto, cittadini intelligenti.
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