23 feb 2014

Maledetto Ragnarök

22.02.2014. Bacheca Facebook invasa da condivisioni di link che parlano di Ragnarök: la leggenda norrena di una sanguinosa guerra tra le potenze della luce e quelle delle tenebre che avrebbe portato alla fine del mondo (come lo conosciamo noi). Sarebbe successo sabato, cioè ieri.

Fonte: popsci.com

All'inizio, attimi di terrore: la stessa paura irrazionale che prende quando, mentre stai guardando "The Ring" per la prima volta, squilla il telefono: numero sconosciuto - tu rispondi - dall'altro lato non c'è nessuno. 
Per quanto diversi pensiamo di essere dagli altri animali (con tutti quei discorsi sull'anima & bla bla), in fondo proviamo le stesse emozioni e sensazioni dei nostri parenti più stretti: gorilla, oranghi e scimpanzé. I nostri cervelli, nonostante milioni di anni di evoluzione, non ci hanno permesso di mettere completamente da parte il terrore atavico che provavano i nostri progenitori e che, quindi, saltuariamente proviamo tutt'oggi anche noi.

Il Ragnarök, dunque: ne avevo già sentito parlare (quante apocalissi ci aspettano ogni anno?), ma non sapevo che ci fosse una data fissata per l'appuntamento. Nessun segnale dell'imminente disastro: niente tempeste, niente terremoti, niente lupi mannari a vagare per le strade. E poi - cacchio - la fine del mondo non dovrebbe avvenire di lunedì?

Il Jorvik Viking Centre di York ha previsto che il Ragnarök avvenga il 22 febbraio perché si tratta dell'ultimo giorno della festa del Jolablot, che segna tradizionalmente la fine dell'inverno. Così, la distruzione del mondo dovrebbe arrivare di sabato solo perché quei mattacchioni dei Vichinghi, non volendosi perdere i festeggiamenti, volevano aspettare che arrivasse sabato, prima di morire.



Rimangono però forti dubbi sull'autenticità della faccenda: solo una coincidenza che ieri fosse il gran finale del 30esimo Jorvik Viking Festival?
Insomma, una stupida operazione di marketing ha scatenato tutte le mie paure. La mitologia norrena è un bel modo per stimolare l'interesse popolare nei confronti dei vichinghi (senza necessariamente ricorrere a "Game of Thrones"), ma confondere leggenda e realtà è un bel modo per banalizzarla.

Ah, per inciso: ho avuto gli incubi tutta la notte.

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