Le recenti polemiche sul tema della ricerca scientifica in due diversi settori - quello delle cellule staminali e quello dei cosiddetti Organismi Geneticamente Modificati aka OGM - hanno, nonostante la banalizzazione, un piccolo vantaggio per la comunità scientifica: aver portato nuovamente alla ribalta argomenti molto importanti.
L'agenda settind dei media - sia Old che New - tende inevitabilmente a sottolinearne gli aspetti più scandalistici, lasciando in secondo piano i contenuti veri e propri. Con il danno collaterale di mettere in cattiva luce gli scienziati, ormai considerati una casta di tecnici persino peggiore di quella politica.
La genetica viene spesso associata - anche a causa dell'interventismo cattolico - a una manipolazione tecnocratica della vita, come se il lavoro di laboratorio fosse una pratica contraria al corso "naturale" delle cose. Prova ne è, ad esempio, la definizione di "Frankenfood", affibiata a qualsiasi elemento su cui l'uomo è intervenuto a livello di DNA.
Ma a quanti verrebbe in mente di chiamare il proprio cane frankendog? Eppure, il miglior amico dell'uomo è un caso esemplare di manipolazione del codice genetico da parte di Homo sapiens. Senza gli incroci selettivi operati dagli allevatori negli ultimi secoli, il comune lupo non avrebbe mai dato vita alle centinaia di razze di cui facciamo sfoggio in appartamenti e fiere.
Ma a quanti verrebbe in mente di chiamare il proprio cane frankendog? Eppure, il miglior amico dell'uomo è un caso esemplare di manipolazione del codice genetico da parte di Homo sapiens. Senza gli incroci selettivi operati dagli allevatori negli ultimi secoli, il comune lupo non avrebbe mai dato vita alle centinaia di razze di cui facciamo sfoggio in appartamenti e fiere.
Credits: visual.ly |
Lo sviluppo delle tecnologie ha permesso agli scienziati di profilare il genoma di un numero sempre crescente di specie animali, compresa quella umana. Da un lato, aprendo le porte a una molteplicità di applicazioni finora impensabile, capacedi migliorare la qualità della vita sotto diversi punti di vista, dall'altro rischiando di scatenare la reazione scandalizzata dell'opinione pubblica.
Probabilmente, il grimaldello migliore sarebbe quello di una comunicazione scientifica chiara e trasparente, non limitata a riviste di settore ma diffusa su tutti i mezzi di comunicazione. Non kazzenger, dunque, ma nemmeno una specializzazione estrema che rischia di tagliare fuori la maggioranza della popolazione nazionale. Servirebbero delle figure di raccordo tra quella che viene erroneamente definita "torre d'avorio" e quella che viene erroneamente definita "società civile". Altrimenti, si rimarrà in una Babele priva di interazione e partecipazione.
La conseguenza più grave della criminalizzazione dei ricercatori è che il Parlamento, già di per sè poco propenso ad affrontare in maniera neutra temi così importanti, fatica enormemente a legiferare in materia scientifica, danneggiando un settore in cui l'Italia ha delle potenzialità enormi. Il sistema dell'istruzione, dell'università e della ricerca viene dunque penalizzando, mantenendo nel migliore dei casi un deprimente status quo.
Probabilmente, il grimaldello migliore sarebbe quello di una comunicazione scientifica chiara e trasparente, non limitata a riviste di settore ma diffusa su tutti i mezzi di comunicazione. Non kazzenger, dunque, ma nemmeno una specializzazione estrema che rischia di tagliare fuori la maggioranza della popolazione nazionale. Servirebbero delle figure di raccordo tra quella che viene erroneamente definita "torre d'avorio" e quella che viene erroneamente definita "società civile". Altrimenti, si rimarrà in una Babele priva di interazione e partecipazione.
Pieter Bruegel il Vecchio, Grande Torre di Babele |
È più l'ogoglio o la rabbia?
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