Ci sono molte persone, in Italia e all'estero, che studiano Informatica (in inglese, Computer Science) a livello universitario. Ci sono poche persone, però, che grazie a questi studi diventano bravi programmatori (in inglese, Software Engineer).
Tra la teoria e la pratica, ci può essere di mezzo il mare.
Il problema è che, nel sistema attuale, non è possibile apprendere direttamente i principi della programmazione: ciò che si può fare è ottenere una laurea in Informatica.
Fonte: techwench.com |
Niente di male. Tuttavia, è chiaro che l'obiettivo di un titolo del genere non è avere un lavoro in ambito tecnologico, e in un momento in cui questo settore è affamato di talenti si tratta di un problema. Un grosso problema.
Passare da una laurea in Informatica a un lavoro come Software Engineer richiede un impegno da autodidatti e lavoratori autonomi. E non è giusto.
La preparazione accademica dovrebbe - da un lato -fornire una cultura sia generalista sia nel proprio settore specialistico e - dall'altro - preparare ad affrontare, come si suol dire, "il mercato del lavoro". In altri Paesi, i corsi di studi prevedono un academic major e un academic minor: si può scegliere un campo di studi principale e uno secondario, in modo da formarsi in argomenti diversi.
Questo potrebbe essere un primo passo verso il miglioramento del rapporto tra Università e realtà. Ma non basta. I corsi accademici dovrebbero prevedere un insegnamento molto più orientato verso la pratica: non solo in Informatica, ma in molti altri percorsi come Giornalismo, Psicologia, Risorse Umane. Per farlo, dovrebbero avere innanzitutto dei docenti consapevoli delle esigenze dell'industria.
Le migliori Università italiane, invece, sono considerate tali solo in base a criteri che poco hanno a che fare con la pratica. Ancora: niente contro la teoria, ma a che serve un infermiere laureatosi a colpi di domande a risposta multipla?
Fonte: careernews.it |
La Computer Science è una disciplina ormai consolidata, che ha la dignità necessaria a garantirgli un'autonomia teorica. Il Software Engineer, però, è anch'esso un lavoro ormai consolidato, che dovrebbe avere un programma di studi dedicato. È arrivato il momento di introdurlo nelle Università.
Lo chiedono le aziende tecnologiche, lo chiede il mercato del lavoro italiano.
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