Nel Paese che, attraverso Galileo Galilei, ha dato i natali alla scienza moderna, è deprimente vedere a quale basso livello qualitativo sia giunto il dibattito su scienza & co. Non per il metodo, ma per il merito: è inaccettabile che nel corso di ogni legislatura sia necessario discutere di almeno una modifica all'assetto delle istituzioni che si occupano di istruzione, università e ricerca.
Quello che si vuole combattere è il fenomeno del brain drain (ossia "fuga dei cervelli"), che in Italia registra tassi di emigrazione degni di una nazione in via di sviluppo: sono circa 50 mila gli italiani che lasciano ogni anno il Bel Paese per trasferirsi all'estero. Di questi, una buona percentuale - il 16% nel 2009, contro il 9,7% del 2000 - è composta da laureati, portatori di valore economico potenziale, che fuggendo portano con sè nelle aree d'accoglienza.
Fonte: oggiscienza.wordpress.com |