19 lug 2013
Il gene ribelle emigra su Wired
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2 lug 2013
Le 5 parti (quasi) inutili del corpo umano
Denti del giudizio, tendine palmare lungo, orecchie a sventola: queste caratteristiche fisiche erano desiderabili qualche millennio fa, ma a causa dei cambiamenti nella nostra dieta e nell'ambiente stanno scomparendo progressivamente. Tuttavia, non si tratta di inutili vestigia del passato: offrono infatti un prezioso indizio della nostra storia evolutiva.
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Così, anche gli essere umani avrebbero condiviso migliaia di antenati comuni con altri organismi: si può pensare ad esempio ai Neanderthal - i nostri cugini estinti più vicini - per poi passare agli scimpanzé - i più stretti tra i nostri parenti in vita - tornando indietro lungo l'albero della vita dei primati, fino ai primi mammiferi e persino ai primi esseri viventi.
Per 150 anni, i biologi hanno studiato il corpo umano alla ricerca dei resti dell'evoluzione sotto forma di caratteri apparentemente ridondanti oppure di organi doppioni.
Questo "bagaglio eccedente" è stato spesso considerato un riflesso dell'antenato comune e talvolta persino dei vari stadi dell'evoluzione.
Nel suo libro L'origine dell'uomo, pubblicato nel 1871, Darwin redasse una lista di un gran numero di parti del corpo umano in stato rudimentale, cioè strutture che sono assolutamente inutili o dall'utilità davvero scarsa, soprattutto in quanto le condizioni in cui si erano sviluppate non esistono più.
Questo "bagaglio eccedente" è stato spesso considerato un riflesso dell'antenato comune e talvolta persino dei vari stadi dell'evoluzione.
Nel suo libro L'origine dell'uomo, pubblicato nel 1871, Darwin redasse una lista di un gran numero di parti del corpo umano in stato rudimentale, cioè strutture che sono assolutamente inutili o dall'utilità davvero scarsa, soprattutto in quanto le condizioni in cui si erano sviluppate non esistono più.
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